Le montagne che circondano la Valle Sacra, tra Cuzco (l’antica capitale dell’Impero Inca) e Machu Picchu si estendono nell'infinito. Collocata all’interno dell’affascinante cornice delle Ande, la Valle Sacra è attraversata dal fiume Urubamba, sorgente del Rio delle Amazzoni che riunisce le rovine del più vasto impero precolombiano del continente americano.
La vita degli abitanti, ancora oggi, è costellata di semplice quotidianità tra le ricchezze della natura che li circonda.
Noi ci siamo affidati ad una guida, prenotata sempre attraverso il nostro contatto locale trovato su Evaneos.
Il nostro è stato un tour one-way da Cusco a Ollantaytambo con la stessa guida, questa volta parlante italiano. [Se vi interessa posso fornirvi il contatto. Scrivetemi!]
Cosa leggerai:
1. PISAC
La visita delle rovine inca di Pisac coi suoi terrazzamenti è accessibile col boleto turistico.
Sulla mappa Pisac dista solo solo 18 km da Cuzco ma risultano quasi il doppio nella relatà.
É una meta molto comune nella Valle Sacra sia per le rovine che per il mercato che viene allestito durante tutta la settimana. Il mercato più importante viene fatto la domenica ed è uno dei più importanti del Perù.
Nel centro di Pisac ogni martedì, giovedì e domenica si tiene ufficialmente il Mercado de Artesanias, ma in realtà sembra ci sia ormai tutti i giorni.
Il panorama sui terrazzamenti coltivati è davvero mozzafiato. Le rovine sono divise in vari blocchi e il sentiero passa attraverso i terrazzamenti. C’è anche una sezione con delle tombe inca, ma se sia visitabile o meno dipende dai lavori che vi stanno facendo.
Salendo sulla sommità si arriva al centro cerimoniale, dove, proprio sulla cima, trovate invece un Intihuatana, il pilastro che gli inca usavano per le loro osservazioni astronomiche.
Le guide disponibili all’ingresso vi spiegheranno le diverse funzioni delle zone della cittadella.
2. CHINCHERO
La mattina, come sempre partenza presto (alle 7:30 am), direzione Chinchero.
Chinchero è un grazioso villaggio che si trova a circa 30 km da Cusco, lungo la strada per Urubamba e Ollataytambo. Gli abitanti qui vivono in edifici pre-colombiani, indossano ancora i costumi tipici e parlano il Quechua.
Vale senz’altro una sosta per diversi motivi.
La prima è stata una bellissima tappa: il CENTRO CULTURAL ARWA
Qui abbiamo imparato molte cose sulle diverse specie di alpaca, sulla coltivazione di choclo (mais peruviano, molto più grande di quello che conosciamo), la palta (avocado), sulla loro tipica bevanda: la Chicha Morada.
Essendo soli abbiamo avuto modo di visitare con tranquillità il posto e dar da mangiare agli alpaca.
Centro de Textiles Tradicionales
La seconda tappa è stata altrettanto suggestiva perchè abbiamo avuto modo di conoscere più a fondo le tecniche sartoriali e della filatura della lana di Alpaca e Vigogna e le tecniche di colorazione naturale che vengono utilizzate per creare i tessuti.
E' stupendo sapere che quasi tutti i prodotti venduti in queste zone sono di artigianato locale con lavorazioni a mano e che i pigmenti per la colorazione sono ricavati dalla natura.
Ad esempio, sapete che il colore rosso viene ricavato dalla tintura dei pidocchi del particolare cactus su cui abitano (cocciniglia Dactylopius coccus, Coccus cacti) ?
Potete vederlo nell'ultima foto in basso a destra.
3. MORAY
Concentrici e circolari terrazzamenti costituiscono il sito archeologico di Moray, laboratorio per sperimentare le differenti capacità di adattamento delle colture agricole (piante, verdure, tuberi).
Le sue terrazze circolari si trovano a 3385 metri e hanno l’aspetto di un anfiteatro con i vari livelli di terrazze circolari che scendono verso il centro, formando così quelli che sono conosciuti anche come i campi circolari di Moray.
Moray è collocata a circa 50 km da Cusco, la la strada per arrivarci percorre il fiume Urubamba.
Il clima di solito è secco ed il termometro può variare da 20-22°C durante il giorno, fino a 0°C di notte.
Moray era un luogo di esperimenti agricoli degli Inca dove venivano coltivate oltre 3000 varietà vegetali.
Queste venivano ripartite sui diversi terrazzamenti, dove gli Inca avevano creato artificialmente fino a 20 microclimi diversi, che dimostrano ancora una volta il grande progresso tecnologico di questa cultura.
Se ci pensate è impressionante l'intuizione che hanno avuto gli Inca nel pensare e progettare un sistema del genere a Moray.
Le quattro depressioni naturali nel terreno ed i raggi solari che arrivavano alle diverse altezze permettevano di creare una serie di micro-climi su questi terrazzamenti concentrici, perfetti per adattare, sperimentare e coltivare diverse piante, in particolare varietà di mais, la base alimentare dell’Impero Inca (normalmente impossibile da coltivare a questa altitudine).
Sul pendio lungo 150 metri si andava a creare una netta differenza di temperatura tra il basso e l'alto.
Nonostante questo metodo sia attribuito agli Incas, si pensa che le parti sottostanti possano essere di origine pre-Inca Wari.
Il sito archeologico possiede anche una grande importanza religiosa in quanto viene considerato un Apu, ovvero un luogo sacro in cui lo spirito di una divinità risiede nel cuore della montagna e protegge gli abitanti della Valle Sacra.
Il complesso archeologico è aperto tutto l’anno dalle 7:00 alle 17:00 e la stagione ideale per visitarlo è quella tra aprile e giugno.
Moray è visitabile pagando il Boleto Turistico de Cusco.
4. SALINE DI MARAS
Già dalla macchina lo spettacolo che si può ammirare è unico. Questa foto l'ho scattata dal finestrino del nostro minivan e ogni volta che la vedo è sempre indescrivibile.
Ci troviamo a 3380 metri sopra il livello del mare.
Le saline si trovano a 5 chilometri dal villaggio di Maras, a 40 chilometri da Cusco.
Gli abitanti incanalano l’acqua che proviene dal sottosuolo in oltre 3000 laghi artificiali lasciando che il sole favorisca il processo di evaporazione.
Un vasto complesso di pozze grandi circa 4 metri quadri e profonda 30 cm, tutte di acqua salata, che risale dal sottosuolo tramite un pozzo chiamato Qoripujio e che viene incanalato in tutti gli altri stagni da un sistema idraulico molto complesso. Gli Inca intorno al 200 d.C., attraverso quest'opera di ingegneria idraulica, erano riusciti a intercettare in questa valle il flusso di acqua ricco di cloruro di sodio che sgorgava da un pozzo d’acqua (Qoripujio) con una concentrazione salina dell'11% superiore a quella del Mar Morto.
Questo ci fa capire quanto fossero avanti gli Inca.
La cura di queste pozze è portata avanti da circa quattrocento famiglie di Maras, ognuna proprietaria da generazioni di una o più pozze. Gli uomini caricano sulle spalle sacchi da 50 kg l’uno per poi metterli sui dorsi dei muli e scendere al mercato per venderli a pochi pesos.
Il paesaggio è surreale, il bianco si accavalla con il rosa, l’ocra, la terra e i riflessi cambiano a seconda della luce e del sole.
Da giugno 2019, la società che gestisce le saline (la MARASAL S.A.) ha deciso di chiudere l’ingresso diretto ai turisti. Questo a causa della sporcizia portata dal turismo di massa che le stava contaminando (sigarette, carta, plastica, spazzatura varia).
Le stupende saline sono comunque visibili dall’alto (come si può vedere nella nostra foto qui sopra). Il prezzo dell’ingresso non cambia.
La visita alle saline di Maras è un bellissimo modo per immergersi nel particolarissimo paesaggio della Valle Sacra e per scoprire gli usi e costumi del luogo.
La produzione del sale avviene grazie al processo della comunità della valle presente già prima degli Inca e ancora utilizzato.
Spero che la vostra futura visita sia sotto i raggi del sole per vedere bene l'effetto della luce sulle vasche e gli incredibili colori riflessi.
Acquisti: noi ovviamente abbiamo comprato del sale rosa affumicato! Il profumo e sapore sono ancora molto intensi.
5. URUBAMBA
La cittadina non riveste un particolare interesse dal punto di vista storico ma vale la pena vivere il mercato che si tiene durante il fine settimana o quello del bestiame del mercoledì, venerdì e domenica. Si viene qui per salire a Ollantaytambo naturalmente!
6. OLLANTAYTAMBO
Ollantaytambo rappresenta generalmente il punto finale della visita della Valle Sacra e il punto di partenza per arrivare a Machu Picchu. Da qui partono, infatti, i treni per andare a Aguas Calientes, per Machu Picchu.
Il grazioso villaggio di Ollantaytambo è dominato dalle gigantesche rovine inca.
Questa fortezza era fra le più importanti dell’impero ed è ricordata per essere quella dove, per una volta, i conquistadores spagnoli vennero sconfitti in battaglia.
Ollantaytambo era soprattutto un centro cerimoniale.
Non è possibile visitare senza salire centinaia di gradini, quindi che facciamo? Saliamo!
La fortezza è disposta su vari livelli e per arrivare in cima è necessario salire gli enormi gradoni. Vi assicuro che la vista dall'alto è mozzafiato!
Da quassù il vento è incredibilmente forte e tira sù moltissima sabbia. Guardate il mio cappello, ma soprattutto la sabbia sugli scaloni dietro!
7. AGUAS CALIENTES
Il nostro tour finisce alle 16:30 prendendo il treno categoria voyager della compagnia Incarail della durata di 1 ora e 30 minuti che ci porterà ad Agua Calientes.
Vi ricordo che noi abbiamo lasciato i nostri bagagli in hotel a Cusco perchè è consentito portare solo il bagaglio a mano con quel che ritenete necessario per una notte (MAX 5KG per persona).
Dentro Machu Picchu non è possibile portare zaini più grandi.
QUI vi racconto TUTTO su Machu Picchu e il nostro sogno finalmente realizzato!
8. QUANDO ANDARE NELLA VALLE SACRA
Dal punto di vista del clima la stagione migliore è l’inverno peruviano che corrisponde alla nostra estate: direi che va dalla seconda metà di aprile alla prima metà/fine ottobre.
A novembre bisogna mettere in conto qualche pioggia in più.
Decisamente no da gennaio a marzo/prima metà di aprile.
Se avete ferie senza alcun problema la certezza è aprile - giugno e settembre - ottobre, i mesi migliori sia dal punto di vista climatico, sia per il minor afflusso di turisti e il costo del volo aereo dall’Italia.
La natura incontaminata costituisce la cornice di luoghi in cui il tempo sembra essersi fermato. È possibile camminare per ore senza incontrare nessuno.
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